La stipe dei cavalli
Sala 4Sala 4
Nella sala 4 l’esposizione dei materiali provenienti dalla necropoli prosegue con alcuni crateri figurati prodotti sull’isola, rinvenuti in frammenti: nel corso delle cerimonie funerarie, essi erano bruciati su roghi separati da quelli destinati a cremare i defunti e successivamente riversati in alcune aree del sepolcreto insieme ai prodotti delle pire. Seguono alcune sepolture ad inumazione di bambino databili tra la fine del VII e gli inizi del VI sec. a.C., alcune delle quali con un ricco corredo ceramico composto da coppe (kotylai) e vasetti porta-profumi (aryballoi, alabastra) di ceramica corinzia e italo-corinzia. Della tomba 245 si espone, oltre a un aryballos anulare corinzio, un singolare unguentario a forma di civetta di produzione greco-orientale e gli ornamenti personali: due armille e elementi di collana in argento.
Uno spazio di rilievo nel percorso di visita occupa la cosiddetta ‘stipe dei cavalli’, un insieme eccezionale di oggetti fittili recuperati dalla località Pastola (Lacco Ameno): si tratta di modellini di navi, di cavalli singoli o aggiogati al carro, tutti con dettagli dipinti in bianco, rosso o in bruno; accanto, una figura androgina forse di divinità e un vaso su alto sostegno sormontato da figure di donne piangenti, nell’atto di portare le mani sul capo. Il complesso dei materiali, che comprende anche numerosi vasi di fabbriche diverse e una serie di trottole in terracotta, è datato tra la fine del VII e gli inizi del VI a.C. ed è interpretato come una stipe (deposito) contenente le offerte per una divinità o collegata a un rituale di tipo funerario.
Unguentario zoomorfo
Unguentario di produzione greco-orientale a forma di civetta, proveniente dalla Tomba 245, databile alla fine del VII-inizio del VI sec. a.C.
Carretto fittile
Gruppo in terracotta costituito da due cavalli con carretto, con tracce della decorazione dipinta, databile alla fine del VII sec. a.C. rinvenuto in località Pastola (Lacco Ameno), tra i materiali della cosiddetta “Stipe dei cavalli”.