Necropoli dal VI al IV sec. a.C.
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Nella necropoli i corredi tra VI e V secolo a.C. mostrano un cambiamento nelle usanze funerarie e dal V secolo a.C. esibiscono pregiate ceramiche d’importazione attica. La tomba 94, ad esempio, era originariamente costituita da una teca di tufo; al suo interno era deposto un cratere attico a colonnette a figure rosse, al cui interno sono state trovate le ossa cremate del defunto, oltre a due vasi a bocca trilobata (una pelike a figure rosse e una oinochoe a figure nere) e a vasi porta-unguenti (tre lekythoi a vernice nera e un alabastron di alabastro).
Anche la tomba 93 utilizzava come urna cineraria un cratere attico a figure rosse: il defunto cremato doveva essere di sesso maschile, come indica la presenza di uno strigile di bronzo, lo strumento con cui gli atleti, nelle palestre, si detergevano il corpo nudo spalmato di olio. Lo strigile compare anche in una cremazione del tipo a tumulo, la tomba 114, accanto a vasi a figure rosse e a vernice nera, a un’anforetta locale e a un coltello di ferro.
Come per le epoche precedenti, per i bambini e gli adolescenti si continua a fare ricorso alla sepoltura a inumazione ma si utilizzano tipi di tomba diversi: a cassa di tegole (tomba 4, riferibile a un bambino di ca 3 anni); con copertura in tegole a doppio spiovente (tomba 12) o realizzata con coppi (tomba 9); in sarcofago di tufo (tomba 22, attribuita a un bambino di circa 2 anni); entro anfora (enchytrismos, tomba 13).
Nella sala, infine, sono esposti materiali in terracotta provenienti da Monte Vico, dallo scarico Gosetti: due ex voto rappresentanti una testa di toro e due piccole basi con resti di figure femminili.
Cratere a figure rosse
Cratere attico a colonnette con decorazione a figure rosse, rinvenuto nella Tomba 94 della necropoli di San Montano (Lacco Ameno), databile al V sec. a.C. Il vaso, sistemato all’interno di una custodia in tufo, conteneva le ceneri del defunto.